Dal primo settembre scatta l’obbligo di Green Pass per i trasporti a lunga percorrenza come aerei, treni e navi, ma non sará richiesto su tram e metro.
Settembre rappresenta un nuovo inizio che porta numerosi cambiamenti per quanto riguarda trasporti e spostamenti: dal primo del mese scatta l’obbligo di Green Pass per determinate situazioni. Vediamo tutti gli scenari possibili.
Green Pass, dove è obbligatorio
Dal 1° settembre e fino al 31 dicembre per accedere a navi, traghetti adibiti a servizio di trasporto interregionale ed aerei è necessario il Green Pass e continuano le misure per garantire il distanziamento ed evitare assembramenti.
Serve la certificazione anche per salire a bordo dei treni Intercity, Intercity notte e alta velocità con capacità di riempimento massima all’80%.
Sui bus a lunga percorrenza che collegano almeno due regioni, con itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti, serve il Green pass.
Identica situazione per gli autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente (ad esclusione di quelli impiegati in servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale).
Treni regionali, bus, tram e metro all’80%
Per adesso, in zona gialla e bianca questa certificazione viene rifiutata per i treni regionali e per i mezzi pubblici quali tram, autobus e metropolitane, dove resta però il riempimento all’80% ed il rispetto delle norme di sicurezza.
Come ottenere il Green Pass?
Per chi compie tratte interregionali con mezzi pubblici, infatti sarà obbligato a presentare il Green Pass, documento che viene rilasciato:
- Dopo la somministrazione della prima dose di vaccino anti-Covid;
- Con il certificato di guarigione dal Covid-19 (con validità pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo);
- Se risultati negativi ad un tampone nelle 48 ore precedenti.
Nessun obbligo, invece, per i bambini sotto i dodici anni, i quali sono attualmente esclusi anche dalla campagna vaccinale.
Per chi viene in Italia dall’estero
In questo specifico caso è necessario aver completato il ciclo di vaccinazione da almeno 14 giorni; chi ha ricevuto una sola dose di vaccino dovrà quindi sottoporsi a un tampone antigenico o molecolare che attesti la negatività.
Ognuno dovrà poi compilare prima del rientro in Italia il Passenger Locator Form, un modulo che viene utilizzato dalle autorità sanitarie per il tracciamento in caso di passeggeri esposti a possibili contagi da Coronavirus.

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